I vincitori della battaglia - - - Filiberto di Chalons - Ludovico Lodron - Luigi "RODOMONTE" Gonzaga - Ferrante Gonzaga - Alessandro Gonzaga - Alfonso D'Avalos - Cardinale Pompeo Colonna - Fabrizio Maramaldo - Sciarra Colonna - Pier Luigi Farnese - Alfonso di Cordoba - Luigi di Cordoba

martedì 2 dicembre 2008

Diario di un ufficiale Lanzichenecco


Roma era nelle mani degli invasori, decisi a infliggere una lezione memorabile alla città corrotta, come avevano predicato i luterani. Avrebbe scritto nel proprio diario un ufficiale dei lanzichenecchi: "Poiché nessun cittadino riesce a fuggire... giovane o vecchio, povero o ricco che sia, tutti, a eccezione dei morti, vengono fatti prigioni per via di tormenti, quand'è il caso, obbligati a pagare il loro riscatto e, col riscatto, la colpa di essersi smenticatti di Dio.

mercoledì 28 maggio 2008

martedì 27 maggio 2008

RE Carlo V







Carlo V d'Asburgo (Gand, 24 febbraio 1500
"Sul mio impero non tramonta MAI il sole"

lunedì 26 maggio 2008

Principe d'Orange


Filiberto di Chalons Principe d'Orange
(18 marzo 1502, Nozeroy -1530, vicino Firenze)
fu un militare agli ordini di Carlo V -
Comandante delle forze imperiali
con 12.000 lanzichenecchi , 6.000 spagnoli e 12.000 italiani.
Prima della Vittoria su novella Babilonia (Sacco di Roma) capitanava la cavalleria tedesca.

sabato 24 maggio 2008

I valorosi combattenti

Filiberto di Chalons Principe d'Orange - Luigi "RODOMONTE" Gonzaga -
Ferrante Gonzaga - Alessandro Gonzaga - La Motta - Adam Reusner -
Jacob Ziegler - Alfonso D'Avalos - Costantino Boccali - Mariano Prudenzi -
Filippo Cerbellon - Francesco Huxelin -
Ludovico Lodron Condottiero con i Capitani dei Lanzichenecchi(Cristoforo di Eberstein - Alessandro Cleven , Niccolò Fleckenstein , Alberto Freiberg , Corrado Bemelberg , Melchiorre Frundsberg , Nicola Seidenstuker , Giovanni di Biberach , Sebastian Schartlin + 12.000 luterani appassionati) -
Luigi Culla - Pompeo Colonna - Sciarra Colonna - Ascanio Colonna - Vespasiano Colonna - Fabrizio Maramaldo - Mendanez - Federico Carafa - Jonas - Pier Luigi Farnese - Francesco Sarmiento - Vezzana - Federico Cartala - Nagera - Giambattista Castaldo - Vergara - Conte Giara - Pier Luigi Farnese - Cuaco -
Michele Hartmann di Altkirch - Nagera - Corradino di Clurnes - Catinara -
Spagnoli(Alfonso di Cordoba , Luigi di Cordoba , Luigi di Herrera , Abate de Najera)
Francesco di Belluno - Aldana - Giovanni d'Urbina - Mariano Prudenzi -
defunti +++ Carlo III Duca di Borbone+ Giovanni d'Avalos+ Achille Borromeo+ Bridieu+ Anteo Monte+

sabato 17 maggio 2008

La prima armata storica: i Lanzichenecchi




Il primo gruppo di questo genere furono i Lanzichenecchi, uomini liberi spesso disoccupati,originari della Germania meridionale. Nel 1527 divennero simbolo di distruzione dopo aver messo Roma a ferro e fuoco.

L’alabarda arma regina dei Lanzichenecchi




A differenza degli svizzeri, i Lanzichenecchi usavano, nei combattimenti, l’alabarda anziché la picca che, in mano ad un soldato ben addestrato, era veramente un’arma terribile.Costituita da un manico di legno, dalla lunghezza variabile tra i 120 e 180 cm, sulla cui sommità era infissa una lama tagliente simile ad una scure e dotata di una punta superiore e di un uncino collocato nella parte posteriore.Differentemente dalla ingombrante picca svizzera, essa poteva essere usata sia come stocco (perforante) sia come botta (tagliante – fratturante) o strappante, era usata sia per il combattimento tra fanti che tra fanti e cavalieri.


Lanzichenecchi a Monte Mario







Quando i lanzichenecchi arrivarono sulla sommità di Monte Mario, il conestabile di Borbone li arringò: "Se mai vi è capitato di pensare al saccheggio di una città per guadagnare ricchezze e tesori, eccovela! È la più ricca: la signora del mondo".



venerdì 16 maggio 2008

Georg von Frundsberg



« Era costui oltre di tempo, ma forzoso di corpo e ardito d’animo a meraviglia, e con tal confidenza di sé stesso e con tanta bravura se ne veniva, ch’egli un capestro d’oro a ciascun passo di seno cavandosi, si vantava barbaramente di voler con ello appiccare per la gola il Papa, e con altri, che di seta cremisi portava sempre all’arancione, i cardinali »
Georg von Frundsberg (Mindelheim , 24 settembre 147320 agosto 1528) fu un condottiero tedesco e comandante-riformatore dei lanzichenecchi al servizio della dinastia imperiale austriaca degli Asburgo.

mercoledì 7 maggio 2008

Alfonso d'Avalos


Alfonso d'Avalos d'Aquino d'Aragona (Ischia, 1502 - 31 marzo 1546)

lunedì 5 maggio 2008

Pier Luigi Farnese



Pier Luigi Farnese (Roma, 19 novembre 1503Piacenza, 10 settembre 1547)
fu il primo duca di Castro e di Parma della famiglia Farnese.


Pier Luigi jr. (per distinguerlo dal nonno Pier Luigi sr.) nacque dal cardinale Alessandro Farnese, il futuro papa Paolo III e, probabilmente, da Silvia Ruffini, gentildonna romana che avrebbe dato al futuro papa altri tre figli: Costanza, Paolo e Ranuccio.
Questa sua origine non legittima lo tormentò per tutta la vita, e contribuì, in modo forse determinante, alla formazione del suo carattere.
Per indicarlo, i nobili piacentini lo chiamavano con disprezzo "il bastardo del papa".

La congiura di Piacenza e la tragica morte [modifica]

Fu proprio Ferdinando Gonzaga, conosciuto in Italia come Don Ferrante, governatore di Milano, che, avendo appreso che l’imperatore voleva appropriarsi del ducato di Parma e Piacenza alla morte del papa, decise di colpire i Farnese verso cui covava un odio mortale.

Gonzaga iniziò a far spiare Pier Luigi ed a mandare rapporti continui a Madrid ed a Carlo V. Pier Luigi, da parte sua, consapevole che alla morte del padre la bufera si sarebbe abbattuta su di lui, non rimase con le mani in mano; il 4 giugno 1547 fece sposare la figlia Vittoria con il duca di Urbino, Guidobaldo II della Rovere; alla fine dello stesso mese stipulò il contratto di fidanzamento tra il figlio Orazio e la figlia del re di Francia, Enrico II, Diana; e continuò alacremente i lavori di fortificazione del suo ducato.

Carlo V, preoccupato per il procedere dei lavori a Parma, si convinse a lasciare mano libera a Don Ferrante per organizzare una congiura contro il duca.

Già il marchese Pallavicini di Cortemaggiore, fuoriuscito a Crema, aveva offerto il suo braccio e quello dei suoi amici al Gonzaga, ma questi rifiutò perché costui era sotto la stretta sorveglianza delle spie dei Farnese. Preferì invece affidarsi al suo lontano parente Luigi Gonzaga, signore di Castiglione, e al di lui cognato conte Giovanni Anguissola, che si impegnò a trovare altri congiurati tra la nobiltà parmense. L’Anguissola riuscì a convincere il conte Agostino Landi, il marchese Giovan Luigi Confalonieri e i marchesi Girolamo e Alessandro Pallavicini.

"Nel fatal giorno 10 settembre 1547, trovandosi Pierluigi nella vecchia cittadella di Piacenza, furono presi i posti, trattenute le poche guardie tedesche, ed alcune uccise dai congiurati. Il conte Anguissola entrò risoluto nella stanza ov'era il duca, a cui tante pugnalate si calarono sinché diè segno di vita. Aperta la finestra che più riguarda verso la piazza egli, l'Anguissola, ed il Landi mostrarono il cadavere al popolo gridando libertà e Impero, e quindi lo piombarono giù nella fossa. Questa tragedia compiuta, furono introdotti in città i soldati imperiali che stavano in aspetto nelle vicinanze, e il giorno di poi D. Ferrante Gonzaga venne a prenderne possesso per Cesare" (dal Vocabolario topografico dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, di Lorenzo Molossi, Parma, dalla tipografia ducale, 1832-34, pag. 317-8).

Dopo la morte del figlio, il papa riunì il concistoro ed accusò Don Ferrante della sua morte, ridicolizzando le motivazioni che adduceva per l’occupazione di Piacenza, dopodiché dichiarò espressamente che Ottavio sarebbe stato il nuovo duca ed il nuovo Gonfaloniere della Chiesa.

Di lui è stato detto, come di Caravaggio, "morì male così come era vissuto".

Il suo corpo fu ricomposto e sepolto a Piacenza, prima in una chiesa, poi in un'altra; in seguito la salma fu fatta traslare a Parma dalla moglie Gerolama Orsini e infine fu trasferita nella tomba di famiglia sull'isola Bisentina, sul Lago di Bolsena, dove dopo la morte lo raggiunsero anche la moglie e il figlio cardinale Ranuccio.

Ferrante Gonzaga

Ferrante Gonzaga
(28 gennaio 1507 - Bruxelles, 15 novembre 1557)
fu il terzogenito di Francesco II Gonzaga
e di Isabella d'Este, marchesi di Mantova.


Alfonso I Duca d'Este

Alfonso I d'Este (Ferrara, 21 luglio 147631 ottobre 1534) è stato duca di Ferrara, Modena e Reggio.


Giovanni dalle Bande Nere

Giovanni de' Medici
(Forlì, 6 aprile 1498Mantova, 30 novembre 1526)